Game director e game producer: i nuovi Michelangelo
Quando insistiamo sul fatto che molti videogiochi sono autentici capolavori artistici, sono tanti i non appassionati che ci guardano con sbigottimento: anche quando capiscono la portata rivoluzionaria di certi titoli, non vedono lo sforzo artigianale che sta alle loro spalle.
Per tale motivo questo nuovo post è un omaggio alle figure creative che partoriscono le idee che poi diventeranno giochi. Sono disegnatori, programmatori o animatori che sono arrivati fino ai vertici delle proprie aziende fino a diventare game director o game producer, i visionari del mondo dei giochi.
Da Neil Druckmann a Hideo Kojima
Avete mai sentito parlare di The Last of Us o di Metal Gear? Sono fra i videogame più apprezzati di sempre, e i due signori indicati nel titolo sono coloro che li hanno immaginati partendo da zero. Oggi oltre a essere milionari Druckmann e Kojima hanno anche cambiato il modo di progettare videogiochi, e sono centinaia le case di software nate per stare al passo col loro approccio al lavoro di game design.
Basti pensare a cosa succede agli studios che lavorano con i casinò online: siamo passati da semplici simulatori di tavoli di poker a prodotti che in qualche caso non solo hanno più livelli e narrazioni complesse, ma che per cura dei dettagli possono competere con i titoli maggiori in vendita sulle principali piattaforme ludiche.
Basta scaricare l’app del casinò come Starcasino per rendersi conto, anche da neofiti, della cura che è stata messa in ogni parte del programma: solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile giocare con altrettanta fluidità dal proprio dispositivo portatile.
Tanto di cappello, allora, a James Cook di Playtech, fra i responsabili del progetto: un invidiato professionista, che al pari di personaggi come Darren Sugg di Fortnite o Yoko Taro stanno rivoluzionando il modo in cui giochiamo online.